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Nome completo?
David Wyn Jones
Provenienza?
Galles (UK)
Che cosa significa “Wyn”?
Wyn è il mio nome gallese, significa “puro”
Qual è la differenza fra gallesi e inglesi?
Noi gallesi, siamo i “veri” inglesi, perché discendiamo direttamente dai celtici, che hanno sempre abitato la Gran Bretagna, mentre gli Anglosassoni sono arrivati in un secondo momento. È facile immaginare quanta competizione ci sia fra noi negli sport.
La mia prima lingua è l’inglese, ma a scuola è obbligatorio imparare anche il gallese, che io ho sempre parlato in famiglia.
Quali sono le caratteristiche principali del sistema scolastico inglese?
In primo luogo, si passa più tempo a scuola, poiché si pranza lì e si esce solo alle 16:00. In compenso, non si va nei fine-settimana e gli insegnanti assegnano molti meno compiti, rispetto a quelli italiani.
Dal momento che gli studenti sono divisi per classi in base alle proprie capacità, gli insegnanti riescono a organizzare meglio le loro lezioni, perché il livello delle classi è omogeneo. D’altro canto, la sensibilità di alcuni ragazzi ne potrebbe risentire e, dopo essere stati collocati in un gruppo più basso, potrebbero disinteressarsi allo studio.
La differenza più grande con il sistema italiano è l’importanza data ai voti, perché qui in Italia si tratta di una vera e propria corsa ai voti, c’è molta competizione. In Inghilterra l’assenza della bocciatura permette di vedere la valutazione come una necessità, un investimento per il proprio futuro.
Una particolarità della mia scuola era la divisione in grandi squadre, proprio come le casate di Harry Potter, a cui venivano assegnati punti non solo per il rendimento scolastico ma anche per il comportamento. Era un’organizzazione molto divertente, che rendeva la gara un fattore di maggiore coesione.
Infine, l’usanza più diversa a cui mi sono dovuto abituare nella scuola italiana è quella delle interrogazioni: in Inghilterra non esistono, l’apprendimento viene valutato unicamente dalle composizioni scritte. Ammiro la capacità degli italiani di imparare a memoria una quantità incredibile di nozioni.
Che cosa hai fatto dopo aver finito il liceo?
Fin da quando ero piccolo, ho sempre avuto una grande passione per i viaggi, ricordo bene la gioia con cui ricevetti un bel mappamondo da Babbo Natale. Sicuramente è stata mia madre a trasmettermi questo amore: ogni anno andavamo in vacanza in Grecia, in un’isola diversa, e a un certo punto stavamo per trasferirci in Australia!
Dunque, non appena ho terminato la scuola, mi sono preso un anno sabbatico per visitare la Tailandia con lo zaino in spalla, è stata un’esperienza fantastica. Poi, ho iniziato l’università a Londra nella facoltà di antropologia e, dopo un breve periodo in Egitto, sono andato a Liverpool, dove ho conseguito la laurea in antropologia forense, con una specializzazione sulle ossa.
Subito dopo la laurea sono tornato in Galles, per iniziare a lavorare in uno zoo, in cui conducevo le visite per le scolaresche. È in questo contesto che è nato il mio amore per l’insegnamento.
In séguito, sono vissuto in Taiwan per sei mesi, insegnando inglese. Da quel momento capii che insegnare la mia lingua agli stranieri mi piaceva e che mi poteva permettere di lavorare in ogni parte di mondo.
Poi sono stato due anni in Corea, in un paese di campagna dove insegnavo inglese in una scuola pubblica, ai bambini di cinque anni. Anche questa è stata un’esperienza unica, ma la Corea era veramente lontana! Ho amato il cibo, mentre la cultura era troppo diversa dalla nostra: riuniva in sé aspetti molto tradizionali e fattori davvero moderni. L’aspetto più importante per loro era l’educazione, infatti gli studenti erano molto rispettosi nei confronti degli insegnanti: hanno istituito addirittura la giornata degli insegnanti, il 15 maggio, in cui portano loro dei regali.
Dopo la Corea, ero indeciso se andare in Turchia o in Europa…
Come sei finito a Potenza?!
L’Italia non è stata una scelta consapevole, sapevo di poter lavorare sicuramente sia qui che in Spagna, ma non ero mai stato in Italia ed è il motivo per cui l’ho preferita.
Ormai son due anni e mezzo che vivo a Potenza, inizialmente avevo pensato a Torino, poi casualmente ho visto che in un liceo potentino cercavano un insegnante madrelingua inglese con una laurea scientifica e ho deciso di sfruttare il mio titolo, per provare un tipo di insegnamento diverso. Inoltre, ero molto attratto dal famoso clima caldo del sud Italia.
Potenza è il posto in cui ho sofferto di più il freddo in tutta la mia vita! Non avrei mai creduto possibile che al sud ci fosse la neve, ma devo dire che in questa città c’è tutto quello di cui ho bisogno: cercavo la tranquillità e l’ho trovata. Sto apprezzando tantissimo il cibo, che credo essere il mio preferito in Italia, e le persone sono molto accoglienti. È davvero scomodo per me il fatto che praticamente non esista il trasporto pubblico, ma spesso uso il servizio “Pick meApp”, molto comodo.
Come ti trovi a lavorare nella scuola italiana?
Molto bene, penso che l’idea di far nascere una sezione in cui si insegnino le materie curriculari in inglese sia veramente avanzata, perché è il contatto più grande che possa esserci con una lingua straniera: ti permette di usarla in più situazioni, diversamente dallo studio tradizionale. Inoltre, il fatto di avere un insegante madrelingua consente di sperimentare il metodo inglese: niente interrogazioni, solo testi scritti.
È cosa nota che studiare l’inglese è importantissimo, meglio farlo nel migliore dei modi: è una lingua internazionale, bisogna conoscerla anche solo per viaggiare.
Pensi sia importante certificare il proprio inglese?
Importantissimo! Perché è l’unico modo per provare e controllare l’effettivo livello linguistico. Credo che il lavoro sia la motivazione più importante, l’inglese è veramente dappertutto.
Inoltre, imparare con un insegnante madrelingua è la modalità più auspicabile, perché la pronuncia è quella reale e perché ti costringe a parlare in inglese. La grammatica è molto semplice, un corso di inglese con un tutor madrelingua non serve per acquisire le nozioni di base, ma per fare il salto di qualità, aumentare di livello.
Poter seguire le lezioni in piccoli gruppi, come nei corsi organizzati dal CANNOCCHIALE, dà a tutti la possibilità di parlare e mettersi alla prova, come se fossero lezioni individuali.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Chi lo sa, un pezzo del mio cuore rimarrà per sempre a Potenza. Non ho progetti precisi ma sicuramente un’ampia scelta di mete, di nuovi posti da scoprire.
Il mio sogno resta quello di visitare ogni angolo del mondo 😉